“Fa molto discutere la questione Starlink, tra chi teme per la sicurezza nazionale e chi vi vede null’altro che l’ennesimo segnale di asservimento alla politica statunitense. È un fatto che l’Italia sia uno dei primi Paesi in Europa a intervenire sul tema con una nuova legge sullo spazio. Il 6 marzo scorso, la Camera ha approvato il disegno di legge sulle disposizioni in materia di economia dello spazio, che ora passa all’esame del Senato. Si dà la possibilità ad aziende dell’Unione europea e dei Paesi della Nato (dunque potenzialmente anche SpaceX) di accedere alla riserva di capacità nazionale che sarà istituita dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. I soggetti interessati dovranno chiedere un’autorizzazione all’Agenzia spaziale italiana (Asi), la quale, dopo aver accertato una serie di requisiti, tra cui la sicurezza e la sostenibilità ambientale, invierà la richiesta al Mimit e al Comitato interministeriale sullo spazio, che daranno l’eventuale via libera previo versamento, da parte delle imprese, di un contributo allo Stato, il cui importo dovrà essere fissato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il Governo dovrà poi stabilire le condizioni e i requisiti per garantire i livelli di sicurezza e sostenibilità dell’attività spaziale nonché le regole secondo cui dovrà essere eseguita la vigilanza”. Così in una nota Meritocrazia Italia.
“L’Europa – prosegue la nota – è ancora in ritardo e, nel breve termine, non offre alternative comparabili a Starlink. Le infrastrutture necessarie richiedono tempi di sviluppo lunghi e persino soluzioni come Eutelsat e OneWeb restano lontane dal modello operativo di SpaceX, che ha già messo in orbita circa 7.000 satelliti, con una proiezione futura di circa 42mila. Leo (Low Earth Orbit) mantiene un ritmo di lancio di 3-4 missioni a settimana. Al momento, l’Unione europea è ben distante dal poter…
Fonte www.adnkronos.com 2025-03-13 11:23:14