Tenere ancorati Stati Uniti e Unione europea sul dossier ucraino e sulle sfide globali, provando nello stesso tempo a compattare una maggioranza dove sul tema della difesa europea si registrano posizioni diverse. Non è certo dei più semplici, il compito che spetta nelle prossime settimane alla premier Giorgia Meloni, attesa oggi a Bruxelles per il Consiglio europeo straordinario che dovrà discutere del sostegno all’Ucraina e della difesa Ue. Il summit dei leader arriva dopo l’annuncio della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, del piano “ReArm Europe” che potrebbe mobilitare fino a 800 miliardi di euro per la difesa, sia per rispondere all’urgenza immediata di sostenere Kiev, sia “per affrontare la necessità a lungo termine di assumersi una responsabilità molto maggiore per la sicurezza europea” in vista di un eventuale disimpegno americano, ha spiegato il capo dell’esecutivo Ue illustrando i dettagli del piano.
La linea del governo
Fonti di governo vicine al dossier, interpellate dall’Adnkronos, riassumono la linea che il governo italiano dovrebbe portare a Bruxelles: “Siamo d’accordo sul non rendere obbligatorio il ricorso ai fondi della coesione: noi vogliamo usare quei soldi solo per il loro scopo, la coesione territoriale. Ma bisogna capire com’è il resto di questo ‘menu’…”. Bene l’allocazione di 650 miliardi e poi di ulteriori 150 “ma non è che uno può andarsi a indebitare fino al collo. Bisogna capire come saranno finalizzati questi soldi”, mettono in guardia le stesse fonti. In linea di principio, “la reazione della Ue” di fronte alle nuove sfide viene giudicata apprezzabile dall’Italia: “L’Europa deve fare dei passi avanti sul tema della difesa. Sul piano politico, il progetto von der Leyen è condivisibile, ma è necessario approfondire gli aspetti tecnici per comprenderne l’effettiva realizzazione: vogliamo valutare gli impatti e il percorso da seguire…
Fonte www.adnkronos.com 2025-03-05 23:04:44