Dalla bufera sul Manifesto di Ventotene ai distinguo nel governo sul piano di riarmo europeo. Le polemiche italiane inseguono Giorgia Meloni fino a Bruxelles, dove è in corso il Consiglio europeo su difesa, competitività e Ucraina. E le parole con cui ieri, alla Camera, la presidente del Consiglio ha stigmatizzato il testo di Altiero Spinelli, considerato uno degli atti fondativi dell’Unione europea (“non è questa la mia Europa”), continuano a risuonare non solo nei palazzi istituzionali di Roma, ma anche in quelli della capitale belga. “Non capisco cosa ci sia di offensivo nel leggere il testo. Non l’ho distorto, l’ho letto testualmente”, ha precisato ieri sera Meloni prima di incontrare la presidente del Parlamento Ue Roberta Mestola. Quest’ultima, oggi, a margine della sua consueta conferenza stampa, ha definito il Manifesto di Ventotene “un pezzo di storia” e i suoi autori gli ispiratori dell’idea “federalista” dell’Europa contemporanea.
La cena di Fdi
Le polemiche scaturite dalle parole della premier sarebbero state uno dei temi di discussione durante la cena di ieri sera, nel ristorante di un hotel di Bruxelles, tra Meloni e la delegazione degli europarlamentari di Fdi. Un momento di team building descritto da alcune fonti presenti come “colloquiale” e “informale”, in cui si sarebbe fatto riferimento anche alla veemente reazione del Pd e delle altre opposizioni al discorso di Meloni. Fonti di Palazzo Chigi, tuttavia, smentiscono “categoricamente” le ricostruzioni riportate da alcuni organi di stampa in merito ai colloqui tra il capo del governo e gli eletti di Fdi. In particolare, si precisa come Meloni non abbia mai definito la propria citazione del Manifesto di Ventotene alla Camera come “una trappola” in cui sarebbero “cascati esponenti dell’opposizione con reazioni isteriche”, né “una mossa mediatica” che “ha fatto impazzire la sinistra”.
Le accuse dell’opposizione sul ReArm Eu
…
Fonte www.adnkronos.com 2025-03-20 19:29:43