Dopo i pranzi e i cenoni delle festività, resta da gestire ciò che avanza dei piatti da portata. Cosa fare? Sprecare il cibo non è mai una buona azione, al contrario è invece giusto recuperarlo, ‘riciclandolo’ e rigustandolo. Ma è davvero sempre un’azione corretta? A volte gli avanzi possono essere generatori di rischi alimentari, quelli derivanti da una loro non adeguata conservazione, che facilita la proliferazione di microrganismi patogeni. Come evitare di far male? Innanzitutto, utilizzando prudenza e buonsenso. In aiuto, poi, potrebbe arrivare un decalogo delle migliori considerazioni da tener sempre presente. Ecco i consigli stilati, per l’Adnkronos Salute, da Mauro Minelli, immunologo e docente di Fondamenti di dietetica e nutrizione all’Università Lum.
L’esperto ha messo a punto un vero e proprio decalogo: 1) Riporre gli avanzi in frigorifero o nel congelatore entro due ore dalla loro cottura. Le uova, i prodotti caseari, gli affettati, gli avanzi, le torte sono da posizionare sulle mensole centrali (4-5°C) e su quella più alta (8°C). I cassetti in basso (fino a 10°C) sono destinati alle verdure e alla frutta che potrebbero essere danneggiati da temperature più basse; 2) Conservare gli avanzi nel frigorifero in contenitori puliti e forniti di coperchio. Si consiglia di suddividere il cibo avanzato in piccole porzioni affinché si raffreddi più velocemente in frigorifero e di consumarlo entro due-tre giorni;
3) Evitare le contaminazioni crociate: non mettere a contatto cibi già cotti o pronti per il consumo (arrosti, formaggi..) con la verdura e la frutta non lavata; 4) Gli avanzi di cibi cotti prima di essere consumati devono essere riscaldati in modo adeguato. Minestre, salse e sughi fino ad ebollizione. Altre tipologie di cibo, invece, devono essere riscaldati bene, mescolando in modo che il riscaldamento sia uniforme e raggiunga i 70 – 80° C anche nel cuore dell’alimento, senza mai riscaldarli più di…
Fonte www.adnkronos.com 2024-01-02 17:08:32