Emozioni, occhi lucidi ed oltre
dieci minuti di applausi, con il pubblico tutto in piedi, al
Rendano di Cosenza per la prima e unica tappa in Calabria de “Il
Vajont di tutti, riflessi di speranza”, “pièce” teatrale scritta
da Andrea Ortis, che é anche regista ed interprete dello
spettacolo, oltre che autore di altre importanti opere come “La
Divina Commedia” e “Van Gogh Cafè”.
L’opera teatrale e musicale, prodotta dalla “Mic
International Company” e che ha ottenuto il patrocinio, tra gli
altri, della fondazione “Vajont 9 ottobre 1963”, è stata
inserita nel progetto “Insieme per… l’Ambiente”
dell’associazione culturale
“Art-Music&Co”, di Giusy Leone, con la direzione artistica di
Ruggero Pegna.
Ortis, nel suo ruolo di protagonista, narratore e costruttore
dell’intera sceneggiatura, ha sfoderato, nell’occasione, una
magistrale prova attoriale, trascinando il pubblico in un
racconto coinvolgente e commovente. Con, in aggiunta, la
capacità di raccontare la tragedia del Vajont, che provocò la
morte di ben 1.910 persone, con un format narrativo originale e
potente.
Bravi anche tutti gli altri interpreti, da Michele Renzullo
nel ruolo dell’ingegnere Carlo Semenza, progettista della diga,
a Selene Demaria, nei panni della giornalista Tina Merlin, che
per prima iniziò a denunciare la pericolosità dell’opera,
Notevole, inoltre, l’apporto dei performer Elisa Dal Corso,
Mariacarmen Lafigliola e Jacopo Siccardi, protagonisti dei
momenti musicali e delle coreografie dello spettacolo.
Fortemente innovative le scene di Gabriele Moreschi, le luci di
Virginio Levrio ed i video di Mariano Soria.
“La storia del nostro Paese – dice Andrea Ortis – è piena di
vicende non risolte, nascoste, occultate. Storie senza pace e
senza giustizia in cui a rimetterci sono gli ultimi, la gente
comune, ed a soccombere è l’uomo con tutta la sua umanità. È
proprio questo dolore, a volte, che crea partecipazione e unisce
tutti in una comunità allargata, solidale, stimolata da fatti
che ci colpiscono e ci chiamano in causa. Ognuno ha il suo
dolore. Ecco perché la storia del Vajont è la storia di tutti e
per quanto mi riguarda, per le mie origini friulane, anche la
mia”.
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Fonte www.ansa.it 2023-11-30 17:50:42