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Notizie da Reggio Calabria

Traffico migranti, estradati due afgani arrestati in Francia – Calabria

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A Fiumicino indagati in inchiesta della Dda di Reggio Calabria

(ANSA) – REGGIO CALABRIA, 28 GIU – Sono stati estradati i due
cittadini afgani arrestati lo scorso 6 giugno nell’ambito
dell’operazione “Parepidemos” coordinata dal procuratore di
Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, dall’aggiunto Giuseppe
Lombardo e dal pm Sara Amerio. Si tratta Mohammad Younos Yawar
di 43 anni e Mohammad Salim Ghafouri (53), ritenuti a vario
titolo responsabili di favoreggiamento pluriaggravato
dell’immigrazione clandestina e di esercizio abusivo
dell’intermediazione finanziaria. Per entrambi, residenti a La
Rochelle, si sono concluse le procedure di estradizione e sono
arrivati all’aeroporto di Fiumicino da dove poi sono stati
accompagnati in carcere.
   
L’inchiesta, in cui sono coinvolti anche altri due afgani, è
iniziata nell’ottobre 2020 quando i carabinieri hanno notato
Mohammad Younos Yawar che, con un furgone con targa francese, si
trovava a Bova Marina nei pressi di un centro di accoglienza
dove i migranti venivano tenuti in isolamento sanitario
temporaneo per il Covid. Gli accertamenti hanno consentito di
registrare i movimenti dell’afghano che, dopo avere fatto salire
a bordo 10 connazionali, ha percorso l’intero territorio
nazionale. Prima di fare ingresso nel traforo del Frejus, però,
ha lasciato i migranti in montagna a pochi chilometri dal
confine. Subito dopo l’uomo è stato fermato dai carabinieri di
Bardonecchia ed era l’unico occupante del mezzo. Sui sedili
posteriori c’erano alcuni bagagli con pannolini e vestiti non
appartenenti all’indagato. Il furgone, inoltre, era dotato di un
vano creato ad hoc per nascondere le persone.
   
L’abbandono dei migranti, tra cui alcuni minori, in montagna,
al freddo e alle intemperie, ha indotto la Procura a contestare
anche le aggravanti di aver esposto le persone trasportate a
pericolo per la loro vita. Dalle intercettazioni, inoltre, è
emerso che per salvare i migranti abbandonati sulle Alpi
l’indagato avrebbe preteso di essere pagato prima del viaggio.
   
Le indagini hanno dimostrato quello che il gip Vincenzo Quaranta
ha definito “un sistema organizzato transnazionale che gestiva e
assicurava l’ingresso clandestino e illegale di migranti in vari
paesi europei”. Ogni migrante avrebbe versato 1500 euro agli
indagati per il trasporto. (ANSA).
   

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