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Notizie da Reggio Calabria

Sappe, a Rossano detenuto tenta di strangolare vice comandante – Calabria

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Rossano, ancora un’aggressione contro personale penitenziaria

(ANSA) – ROSSANO, 26 GIU – Ancora un’aggressione contro il
personale della polizia penitenziaria nel carcere di Rossano. E’
quanto fanno sapere il segretario generale aggiunto del Sappe
Giovanni Battista Durante e il segretario nazionale Damiano
Bellucci.
“Un detenuto, già protagonista dei gravi disordini dei giorni
addietro – affermano Durante e Bellucci – ha aggredito il vice
comandante del reparto mettendogli le mani al collo nell’atto di
strangolarlo. Dopo attimi di paura, solo grazie alla scaltrezza
e professionalità dei poliziotti in servizio è stato scongiurato
il peggio, bloccando il detenuto e ripristinando la sicurezza.
   
Purtroppo, nel carcere di Rossano, negli ultimi mesi, sono stati
destinati numerosi detenuti che, negli istituti di provenienza,
pare si siano resi promotori di eventi simili. Si tratta di
soggetti di difficile gestione, alcuni dei quali allontanati dal
reclusorio rossanese, per motivi di ordine e sicurezza e
riassegnati, inspiegabilmente nello stesso, a distanza di pochi
mesi”.
   
“Altro grave problema del carcere di Rossano – sostengono
i due dirigenti nazionali del Sappe che esprimono solidarietà al
collega aggredito – è dato dalla presenza dei detenuti affetti
da problemi psichiatrici, molti dei quali considerati
abbastanza gravi, nonostante non sia presente un’ articolazione
territoriale di salute mentale per la gestione degli stessi. Tra
l’altro, ci riferiscono che nello stesso istituto lo psichiatra
fa due accessi a settimana, assolutamente insufficienti per
seguire i detenuti che ne avrebbero bisogno”.
   
“Chiediamo al Dipartimento dell’amministrazione
penitenziaria – sottolineano Durante e Bellucci – di rivedere
al più presto la classificazione degli istituti, dividendo gli
stessi, nell’ambito della regione, in massima sicurezza, media
sicurezza e custodia attenuata, e prevedendo adeguate
articolazioni salute mentale, in accordo con le Aziende
sanitarie locali. Inoltre, è necessario chiudere in sezioni
diverse i detenuti facinorosi e ridurre le ore di apertura al
minimo previsto, fino a quando gli stessi non maturano la
consapevolezza del rispetto delle regole”. (ANSA).
   

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