L’allergolo è riconosciuto nei Lea come prescrittore di indagini di alta specializzazione e responsabile unico del processo assistenziale in caso di allergie ad imenotteri, farmaci e alimenti. Il problema della congruità delle tariffe proposte, in assenza di un decreto definitivo, mette a rischio le prestazione diagnostiche allergologiche di alto livello in ambito pubblico. E’ l’appello lanciato da Aaiito (Associazione allergologi immunologi italiani territoriali e ospedalieri), durante il Congresso nazionale in corso a Firenze
Uno dei temi caldi e trasversale della quattro giorni congressuale è il futuro dell’allergologia in Italia. Il Servizio sanitario nazionale eroga le prestazioni sanitarie incluse nei Livelli essenziali di assistenza (Lea) attraverso erogatori pubblici (Aziende sanitarie e ospedaliere, Aziende ospedaliero-universitarie, Irccs pubblici), e privati equiparati (Irccs privati, ospedali classificati e “presidi”) o accreditati, con i quali le Regioni e le Aziende stipulano degli accordi o contratti. Tutti gli erogatori del Ssn sono remunerati secondo regole stabilite a livello regionale, nell’ambito del quadro normativo di riferimento stabilito a livello nazionale per garantire l’omogeneità del sistema.
“Nonostante la pubblicazione del nuovo Nomenclatore della specialistica ambulatoriale, costituito da 2.108 prestazioni contro le 1.702 della versione del 1996, e che introduce elementi di forte innovazione restiamo ancora senza un decreto definitivo – spiega Riccardo Asero, Past President Aaiito – a causa del mancato accordo sulle relative tariffe nella Conferenza Stato Regioni, indispensabile per la sua concreta applicazione e pubblicazione in Gazzetta Ufficiale”.
Aaiito ha cercato di contribuire alla revisione partecipando ai tavoli istituzionali e interloquendo con il ministero della Salute e ottenendo il riconoscimento del ruolo dell’allergologo come soggetto prescrittore di indagini di alta…
Fonte www.adnkronos.com 2022-11-28 19:08:39