Parte il nuovo progetto per il
Teatro Rendano di Cosenza come Polo culturale espanso,
finalizzato anche alla creazione di un brand culturale
identitario che sia riconoscibile per una rinnovata visione,
strategia e narrazione della massima istituzione culturale della
città. Il progetto, che abbraccia il triennio 2025/2027, è non
solo volto a dare un’attenzione particolare al territorio, in
una dimensione globale, ma anche alla tradizione dei repertori e
allestimenti, in una logica di creatività che guarda alla
contemporaneità emergente e di nuova generazione. Un percorso in
cui gli obiettivi sono molteplici e vanno dalla fidelizzazione
di nuovo pubblico all’azione di consolidamento della centralità
del teatro come punto di riferimento artistico-musicale
dell’intera regione. Sono queste le direttrici lungo le quali si
muove il nuovo corso del Rendano, il cui primo atto sarà il 19
ottobre, alle 18, la rappresentazione del “Bolero di Ravel.
Il programma è stato presentato, insieme al progetto triennale,
nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato il
sindaco Franz Caruso; il nuovo direttore artistico del progetto
di sviluppo del Rendano, Chiara Giordano; la consigliera
delegata alla Cultura, Antonietta Cozza; il maestro Francesco
Perri, direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica Bruzia, e il
dirigente del settore cultura del Comune, Giuseppe Bruno.
Il sindaco Caruso, nel suo intervento, ha definito il teatro
Rendano “una delle realtà più preziose della città e della
regione”. Caruso ha annunciato “il nuovo progetto di sviluppo
per il teatro che abbiamo l’onore e onere di gestire. Un’azione
articolata che, lungo il triennio 2025 – 2027, attraverso una
nuova visione, una nuova strategia e una nuova narrazione, ha
l’ambizione di rendere il Teatro Rendano all’altezza delle sfide
culturali del nostro tempo, ma anche competitivo nello scenario
italiano e magari anche oltre. Un percorso che unisce tradizione
e innovazione, apertura a nuovi linguaggi, collaborazioni e
pubblici, senza mai perdere di vista la grande identità storica
del nostro teatro. La vera forza della stagione risiede nella
capacità di vivere il teatro come un ecosistema culturale, non
solo come palcoscenico”. Accanto agli spettacoli, infatti, il
progetto prevede un corposo programma di attività collaterali,
progetti speciali e campagne: progetti per i giovani, per le
scuole, per le famiglie; eventi tematici multidisciplinari che
intrecciano arte, letteratura, cinema e nuovi linguaggi; eventi
diffusi in città, per portare il teatro fuori dal teatro, nei
quartieri e negli spazi urbani, trasformando la cultura in una
esperienza condivisa. “Il Rendano – ha detto ancora il sindaco
Caruso – si consolida così come polo culturale strategico per la
nostra comunità e per l’intera regione, con il sostegno del
Ministero. Peraltro il progetto intende anche sviluppare le
condizioni per intercettare nuove risorse economiche,
auspicabilmente anche private attraverso l’art Bonus
governativo. L’obiettivo é fare del Rendano un luogo che
appartenga a tutti, che parli alle nuove generazioni, che
stimoli la creatività e che continui a essere un orgoglio per la
città, ma anche un brand culturale di riferimento per la
comunità artistica italiana, e una casa per chiunque ami arte e
cultura. Occorre, inoltre, fare tornare al Rendano il pubblico
non solo locale, ma anche sovra regionale e, perché no, da fuori
nazione, al quale poter offrire l’intera esperienza di una città
viva, propositiva, bella, di valore. Perché investire nella
cultura significa investire nel futuro, nella bellezza, nella
crescita sociale e civile. Oggi, dal Comune parte ufficialmente
un nuovo racconto del Teatro Rendano: un racconto di identità,
talento e comunità, un racconto che ci riguarda tutti, perché il
teatro, come la città, vive e cresce solo se è condiviso”.
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Fonte www.ansa.it 2025-10-10 15:27:56

