“Non basta la mobilizzazione delle istituzioni, lo diciamo per esperienza, se non c’è il pieno coinvolgimento dei cittadini. E perché il cittadino possa essere un soggetto attivo e non un peso, lasciatemelo dire, perché nella gestione delle emergenze, quando un cittadino non è addestrato diventa un peso per l’organizzazione, se non sa quello che deve fare, quando e come. Se il cittadino non è consapevole, per potersi sentire coinvolto ed essere coprotagonista, ha bisogno della piena e netta percezione del rischio”. Lo ha detto il ministro della Protezione Civile e delle Politiche del Mare Nello Musumeci partecipando al convegno “La cultura della prevenzione e la governance di eventi a grande impatto”, evento inaugurale della Prevention and Emergency Academy (Pea), dell’Università Lumsa. L’incontro, tenutosi presso la sala Giubileo dell’Università romana è stato aperto dai saluti introduttivi del professor Francesco Bonini, rettore dell’Ateneo.
“Vi porto l’esempio più significativo quello dei campi Flegrei – ha proseguito il ministro – 500mila persone hanno deciso di costruire casa su uno dei più pericolosi vulcani attivi al mondo. Persino l’ente pubblico ha individuato, localizzato e realizzato un plesso di case popolari. Questo ci dà l’idea di come, almeno negli ultimi cento anni, non ci sia stata la netta percezione del rischio. Per il cittadino il rischio che non si sente, non si vede e non si tocca, è un’entità astratta. C’è una domanda di sicurezza sempre crescente, ma si tratta di una sicurezza consumata e invece dobbiamo passare alla sicurezza prodotta. Il cittadino non deve solo consumare sicurezza, deve anche essere agente di produzione della sicurezza. Deve essere organico alle istituzioni nel momento in cui gestiscono la fase della prevenzione e poi la fase della emergenza. Ecco perché la polizza catastrofale per le imprese, che ha segnato uno…
Fonte www.adnkronos.com 2025-05-29 17:01:33