Reggio Calabria ha
celebrato l’anniversario della Strage di Capaci consegnando
cinque immobili confiscati alla ‘ndrangheta ad altrettante
realtà associative del territorio. La consegna è avvenuta
stamani a Palazzo San Giorgio. Il Sindaco Giuseppe Falcomatà ha
dato le chiavi degli immobili e le targhe da apporre agli
ingressi – che portano il simbolo di “Reggio cuore del
Mediterraneo” – ai rappresentanti dell’Associazione
dilettantistica tennis tavolo Casper; Associazione di promozione
sociale Espero; Cooperativa sociale Res Omnia 96; Associazione
sportiva dil. Act Reggio 2004 e Gea Gruppo escursionisti
d’Aspromonte Aps.
La giornata in cui l’Italia ricorda il giudice Giovanni
Falcone, assassinato nel 1992 insieme alla moglie, la magistrata
Francesca Morvillo, e agli agenti della scorta, richiama ogni
anno l’attenzione del Paese sulla lotta alla mafia e sul valore
imprescindibile della legalità. In tale contesto, è scritto in
una nota, “la scelta dell’Amministrazione comunale di effettuare
la consegna proprio in questa giornata assume un significato
profondo: restituire alla collettività ciò che era stato
sottratto, trasformando i luoghi del malaffare in spazi di
aggregazione, crescita sociale, sportiva e culturale”.
“Un momento significativo per la città – ha dichiarato
Falcomatà – che rappresenta un ulteriore passo nel percorso
avviato sin dall’inizio del nostro mandato: il recupero del
patrimonio dei beni sequestrati alla criminalità organizzata e
la loro restituzione alla città e alle associazioni, affinché
siano utilizzati per fini sociali e condivisi. Siamo felici di
questo nuovo traguardo, nella piena consapevolezza che il
racconto della nostra terra, che stiamo cercando di costruire
attraverso azioni materiali e immateriali, passa anche dal
ripristino della legalità. Vogliamo ricostruire il senso di
appartenenza e l’orgoglio dei cittadini, mostrando al mondo un
volto diverso del nostro territorio”.
“Accanto all’azione repressiva, portata avanti da tempo dalla
squadra dello Stato, dalla Prefettura, in sinergia con la
magistratura e le forze dell’ordine ha aggiunto il sindaco che
ha ricordato che complessivamente sono 382 i beni confiscati
acquisiti in questi anni, per attività istituzionali, scopi
abitativi, commerciali e sociali – esiste una dimensione
culturale ed educativa altrettanto fondamentale. Siamo
fermamente convinti che una città possa rinascere anche
riappropriandosi di spazi che le erano stati indebitamente
sottratti. Luoghi un tempo simbolo del malaffare che oggi
tornano a nuova vita. La consegna di un bene confiscato a
un’associazione rappresenta, quindi, un ulteriore momento di
rinascita per tutta la comunità”.
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Fonte www.ansa.it 2025-05-23 12:40:31