Giuseppe Fidanzati, figlio del boss
di Cosa nostra Gaetano Fidanzati, è uno degli imputati, una
trentina al momento, che hanno scelto oggi come rito alternativo
l’abbreviato nella maxi udienza a carico di 143 persone, davanti
al gup di Milano Emanuele Mancini, scaturita dall’inchiesta
“Hydra” della Dda e dei carabinieri del Nucleo investigativo.
L’udienza di oggi, in un procedimento ‘monstre’ nell’aula
bunker del carcere di Opera e che a Milano non si vedeva da più
di dieci anni, è stata dedicata per ore ed ore semplicemente
all’appello delle parti. In più ci sono state le anticipazioni
dei riti alternativi ed altre da parte delle difese potranno
arrivare ancora.
Tra i capi del presunto “sistema mafioso lombardo”, costituto
da “appartenenti” a Cosa nostra, ‘ndrangheta e camorra e che
sarebbe stato attivo tra Milano e Varese per fare “affari”,
oltre a Giuseppe Fidanzati, detto “Ninni”, hanno chiesto
l’abbreviato anche Bernardo, Domenico e Michele Pace. Questi
ultimi avrebbero fatto parte del mandamento della provincia di
Trapani, con al vertice Paolo Aurelio Errante Parrino, parente
di Matteo Messina Denaro.
Parrino, come molti altri presunti capi, sceglierà, invece,
l’udienza preliminare ‘ordinaria’, anche perché l’accusa di
associazione mafiosa, come alleanza di esponenti delle tre
mafie, era stata bocciata dal gip. Gli arresti, però, poi
vennero decisi dal Riesame e confermati dalla Cassazione.
Un’udienza è fissata anche per domani, mentre sulla
costituzione della parti civili, tra cui il Comune di Milano, la
Regione Lombardia, Libera e Wikimafia, il gup dovrebbe decidere
il 29 maggio. Oggi in aula, coi pm Alessandra Cerreti e Rosario
Ferracane, c’era anche il procuratore Marcello Viola. A Viola e
Cerreti nei mesi scorsi era anche stata rafforzata la scorta per
minacce ricevute.
Sono finora state fissate 24 udienze fino a fine luglio. La
decisione, comunque, dovrebbe arrivare tra la fine dell’anno o
al massimo agli inizi del 2026.
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Fonte www.ansa.it 2025-05-20 18:02:43

