Domani alla Camera si vota il decreto-legge 36/2025 sulla riforma della cittadinanza. Il provvedimento, già approvato dal Senato con 81 voti favorevoli e 37 contrari, introduce significative modifiche al principio dello ius sanguinis, limitando la trasmissione automatica della cittadinanza ai discendenti di italiani nati all’estero.
“Domani voteremo il decreto con gli emendamenti governativi: una grande vittoria dopo trent’anni di promesse non mantenute” afferma all’Adnkronos Andrea Di Giuseppe, uno dei fautori di questa riforma. “Ridurre di una generazione la possibilità di accedere alla cittadinanza italiana è una questione di buon senso. Essere italiani non è solo una questione giuridica, ma culturale. Andare a cercare certificati di nascita del 1850, che spesso vengono contraffatti senza che i funzionari pubblici possano verificarne l’autenticità, dà sponda a truffe enormi, soprattutto in Sud America.”
Il decreto prevede che la cittadinanza italiana non venga più trasmessa automaticamente ai nati all’estero in possesso di altra cittadinanza, limitando il riconoscimento ai discendenti fino alla seconda generazione, ovvero figli o nipoti di cittadini italiani. Questa misura mira a contrastare gli abusi e le frodi legate al riconoscimento della cittadinanza, fenomeni che hanno ingolfato le unità diplomatiche italiane all’estero.
“Per la prima volta, la Farnesina ha iniziato a ritirare cittadinanze ottenute fraudolentemente”, sottolinea Di Giuseppe. “Su mia denuncia e impulso sono state avviate ispezioni, e la Farnesina si è comportata veramente bene, andando a fondo in un settore in cui prosperavano illegalità e minacce alla sicurezza: nessuno sapeva a chi stavamo dando il nostro passaporto, tra i più preziosi a livello internazionale”.
Tra gli emendamenti approvati, uno in particolare è stato fortemente voluto da Di Giuseppe, tanto da essere stato…
Fonte www.adnkronos.com 2025-05-19 16:57:35