Botta e risposta tra Alessandro Gassmann e il sindaco di Gallarate, Andrea Cassani. Il primo cittadino risponde all’attore che, in una storia su Instagram, ha chiesto di togliere il nome di suo padre dal Teatro Condominio – a lui intitolato – all’indomani del Remigration Summit.
Il post di Alessandro Gassmann
“Caro sindaco, leggo che nel Teatro Condominio intitolato a mio padre nella vostra cittadina, ieri è avvenuta la riunione internazionale dei partiti di estrema destra europei (neo fascisti e nazisti) – si legge nella storia pubblicata dall’attore romano – Se nelle sue intenzioni vi è quella di continuare a ospitare in un luogo di cultura, manifestazioni con slogan razzisti e illiberali, Le chiedo di togliere il nome di mio padre al suddetto teatro. Mio padre ebbe parenti deportati e uccisi dai nazifascisti. Grazie”.
La risposta del sindaco di Gallarate
“Caro Alessandro, Gallarate è da sempre una città democratica con una grande attenzione per la cultura – scrive dal canto suo Cassani – Possiamo vantarci di avere quattro teatri, due musei e siamo tra le poche città non capoluogo ad avere un conservatorio musicale investiamo tanto, da molti anni, sulla cultura e uno dei luoghi della cultura più belli della città porta il nome di suo padre. Questo è un omaggio di Gallarate a un grande uomo e un grande artista”.
“Il fatto che una associazione culturale di ragazzi di destra abbia organizzato un summit, pagando la sala – scrive ancora il sindaco di Gallarate – non mi sembra un affronto alla figura del grande Vittorio Gassman, uomo di cultura eclettico che non ebbe mai paura di esternare la propria appartenenza politica e che come tutte le persone di valore, che hanno fatto la storia del nostro paese, probabilmente non avrebbe combattuto con la censura aprioristica le idee altrui ma con la forza di idee più convincenti”.
Citando poi le parole del ministro dell’Interno Piantedosi,…
Fonte www.adnkronos.com 2025-05-19 12:55:10