“Un sistema proporzionale alla tedesca avrebbe probabilmente consentito ai partiti italiani di esprimere meglio le proprie idee e agli elettori scelte più chiare. E i due blocchi si sarebbero sciolti a favore di scelte più omogenee come si conviene quando sono in gioco questioni fondamentali”. Lo dice Maurizio Cotta, professore emerito di Scienza politica all’università di Siena e membro della segreteria nazionale del Partito Insieme, il soggetto politico di ispirazione cristiana, autonomo e non confessionale vicino alla Cei, intervenendo sulla “incapacità” delle forze politiche di centrodestra e centrosinistra “in materia di scelte importanti come quelle europee e di aiuto all’Ucraina”.
Secondo il politologo, che ha insegnato tra l’altro all’università Sciences Po di Parigi, al Mgimo di Mosca ed è stato visiting researcher alle università americane di Harvard e Yale, “ciascuno dei due schieramenti ha mostrato chiare divisioni interne (tra Forza Italia e la Lega nella coalizione di governo; e nel campo dell’opposizione tra il Pd, i 5 Stelle, la sinistra di Avs, Azione e Italia Viva, e ancor di più tra correnti del Pd)”. Sebbene la Presidente del consiglio Giorgia Meloni “ha tenuto insieme la sua coalizione con esercizi di acrobazia verbale” lo “spericolato tentativo di mediare tra Trump e l’Unione” “indebolirà sicuramente il ruolo dell’Italia nelle scelte che l’Unione Europea prenderà nei prossimi giorni”.
La Germania si è mossa invece al contrario dell’Italia, che “non riesce ad esprimere una linea di politica estera ed europea chiara e largamente accettata che possa indirizzare e convincere l’opinione pubblica”. Berlino dopo i risultati elettorali di febbraio ha infatti rapidamente costituito una coalizione di governo tra il partito democristiano Cdu-Csu e il partito socialista Spd, secondo il modello della Grande Coalizione. “Di fronte alle sfide del momento – ricorda Cotta…
Fonte www.adnkronos.com 2025-03-21 14:46:07