Oggi, giovedì 20, e domani, venerdì 21 marzo, Giorgia Meloni è a Bruxelles per il Consiglio europeo su Ucraina e difesa. Prima di partire la premier è intervenuta alla Camera, scatenando la bagarre tra le opposizioni. Ieri infatti Meloni ha infiammato l’Aula di Montecitorio criticando alcuni passaggi del Manifesto di Ventotene, considerato uno dei testi fondanti dell’Unione europea: “Non è la mia Europa”, ha dichiarato la premier.
Le tensioni hanno raggiunto l’apice con le proteste del Pd, tanto da costringere la presidenza a sospendere la seduta per ben due volte. Dopo aver illustrato al Senato la linea che il governo porterà al summit Ue, Meloni si è presentata alla Camera per le comunicazioni ufficiali. Nel suo intervento, ha ribadito i punti chiave del discorso tenuto il giorno prima a Palazzo Madama: la necessità di mantenere unito il fronte occidentale e l’urgenza di trovare una soluzione al nodo dei dazi, per scongiurare una guerra commerciale con gli Stati Uniti che rischierebbe di penalizzare ulteriormente l’Italia.
Il conflitto in Ucraina
Il conflitto in Ucraina resta il grande nodo sul tavolo. La lunga telefonata tra il presidente Usa Donald Trump e quello russo Vladimir Putin è il ‘fatto nuovo’ che potrebbe segnare una svolta nella guerra che da tre anni insanguina l’est del Continente europeo: “C’è una ipotesi di cessate il fuoco parziale, limitato a infrastrutture strategiche, è un primissimo spiraglio nel senso di quanto concordato a monte tra Trump e Zelensky”, commenta Meloni. L’Italia, ribadisce l’inquilina di Palazzo Chigi, sostiene “gli sforzi di Trump”, da lei definito “un leader forte e autorevole” capace di “imporre le condizioni per una pace giusta e duratura”. Sul tema, Meloni lancia una stoccata alla segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, chiedendole: “Quando afferma che Trump non sarà mai un alleato, cosa intende esattamente? Sta forse…
Fonte www.adnkronos.com 2025-03-20 05:50:00