Il piano in cinque punti per il riarmo dell’Ue, presentato oggi dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, non piace all’opposizione del governo Meloni. Che ora chiede alla premier, ma anche al vicepremier e ministro Tajani che intanto plaude al piano, di riferire alla Camera prima del prossimo Consiglio europeo.
Tra i più forti critici dell’iniziativa – che tra le altre misure prevede di attivare la clausola nazionale di salvaguardia, 150 miliardi di euro di prestiti agli Stati membri per investimenti nella difesa, mobilitare per la difesa Ue circa 800 miliardi di euro – c’è la leader del Partito democratico Elly Schlein e il numero uno del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. E con loro esponenti di Avs e Azione, uniti affinché la presidente del Consiglio spieghi al Parlamento quale sarà la linea del governo sul tema quando siederà tra i leader e i vertici Ue il 6 marzo prossimo.
Schlein: “Serve difesa comune, non riarmo”
Quella di von der Leyen “non è la strada che serve all’Europa. All’Unione europea serve la difesa comune, non il riarmo nazionale. Sono due cose molto diverse”, ribatte la segretaria del Pd, Elly Schlein.
“Il piano von der Leyen, a partire dal titolo, punta sul riarmo e non emerge un indirizzo politico chiaro verso la difesa comune. Indica una serie di strumenti che agevolerebbero la spesa nazionale ma senza porre condizioni sui progetti comuni, sull’interoperabilità dei sistemi. Ci sono molti aspetti da chiarire, ad esempio su come funzionerebbe il nuovo meccanismo in stile Sure, per capire se finanzia progetti comuni o spesa nazionale. Ma questa – avverte – non è la strada giusta. Manca ancora la volontà politica dei governi di fare davvero una difesa comune e in questo piano della Commissione mancano gli investimenti europei finanziati dal debito comune, come durante la pandemia. Così rischia di diventare il mero riarmo…
Fonte www.adnkronos.com 2025-03-04 16:12:00