Uno sciopero “a difesa della Costituzione”. Così i magistrati italiani si sono mobilitati oggi per lo sciopero proclamato dall’Associazione nazionale dei magistrati (Anm) contro la riforma costituzionale della Giustizia, già approvata in prima lettura alla Camera dei deputati, che prevede la separazione delle carriere, le modifiche al Csm e l’istituzione dell’Alta corte disciplinare. Da Trieste a Palermo i magistrati si confronteranno con i cittadini in numerosi eventi e manifestazioni con lo scopo di spiegare le ragioni del no. A Roma è stato organizzato un flash mob in piazza Cavour sulla scalinata della Corte di Cassazione: i magistrati indossano la toga e la coccarda tricolore e hanno in mano una copia della Costituzione italiana.
“Non è uno sciopero contro qualcuno ma a difesa di alcuni principi della Costituzione in cui fermamente crediamo e che crediamo siano la soluzione migliore per i cittadini, anche per i magistrati e addirittura anche per i politici”, afferma a Radio24 Cesare Parodi, presidente dell’Associazione nazionale dei magistrati (Anm). “Non uno sciopero contro, ma a difesa di una serie di principi secondo noi fondamentali”, continua.
Parodi precisa poi che “non difendiamo nessun privilegio e mi spiace che le persone lo pensino perché si è formata una narrativa su di noi che non corrisponde alla realtà”. “Il nostro sciopero è la prima manifestazione importante di un movimento di pensiero con il quale cerchiamo di farci conoscere dai cittadini in modo diverso da quello con cui finora siamo stati rappresentati”, afferma.
“Che ci possa essere in prospettiva un progressivo mutamento genetico del pubblico ministero e quindi che il pubblico ministero possa essere condizionabile e condizionato dall’Esecutivo e dai poteri forti è purtroppo un rischio che molti avvertiamo; un rischio concreto che probabilmente non si verificherebbe…
Fonte www.adnkronos.com 2025-02-27 09:25:28