Maria Alessandra Sandulli è la giudice costituzionale donna eletta dal Parlamento in seduta comune. Unica donna nella rosa dei 4 giudici mancanti, porta a quota 9 il numero totale delle donne elette alla Corte costituzionale nella storia della Repubblica; ed a quota due quelle elette dal Parlamento nel più giovane organo costituzionale della Repubblica, nato con la Costituzione del 1948 ed in funzione dal 1956. Un magro risultato per il Legislatore se si guarda alle quote di genere e si considerano le caselle che erano rimaste vacanti, quattro.
Il numero appare ancor più esiguo se si confronta al totale degli uomini che hanno ricoperto ad oggi il prestigioso incarico di giudice costituzionale, 113 in tutto su un totale di 125 giudici investiti e se si osserva l’estrema lentezza del ritmo di crescita. Il primo varco d’ingresso del gentil sesso al prestigioso Palazzo ‘dirimpettaio’ del Quirinale è infatti stato aperto ben 40 anni fa, quando Fernanda Contri fu nominata alla Corte nel novembre del 1996 dal presidente della Repubblica di allora, Oscar Luigi Scalfaro. Da allora solo otto altre donne sono diventate giudici costituzionali: Maria Rita Saulle, Marta Cartabia, Daria De Pretis, Silvana Sciarra, Emanuela Navarretta, Maria Rosaria San Giorgio, Antonella Sciarrone Alibrandi, Maria Alessandra Sandulli.
Il divario persiste ancora oggi: in un Collegio di 15 giudici costituzionali, solo quattro di essi sono donne, e tre di loro tra l’altro neanche di nomina parlamentare: Sciarrone Alibrandi e Navarretta sono infatti state incaricate dal Capo dello Stato Sergio Mattarella e San Giorgio dalla Corte di cassazione. Certamente la presenza femminile è più massiccia rispetto al passato ma dal momento che il Parlamento oggi ha eletto 4 mancanti – che dopo l’ok della Corte andranno a sostituire Silvana Sciarra (decaduta nel novembre 2023), Augusto Barbera, Franco Modugno e Giulio Prosperetti (decaduti nel…
Fonte www.adnkronos.com 2025-02-13 12:27:08