Le opposizioni non mollano sul caso Almasri. Alla richiesta ormai a cadenza quotidiana a Giorgia Meloni di riferire in Aula, si è aggiunta anche la mozione di sfiducia al ministro Carlo Nordio dopo l’informativa in Parlamento sul rilascio del ricercato libico. A sottoscriverla tutti i gruppi: da Pd a M5S, Alleanza Verdi e Sinistra, Più Europa e Italia Viva. Solo Azione si smarca.
Il ‘no’ di Calenda
Una determinazione che Carlo Calenda aveva già anticipato a Elly Schlein, in linea con le perplessità già espresse sulla mozione di sfiducia a Daniela Santanchè. “Non è possibile che l’unica via per fare opposizione sia passare da una mozione di sfiducia all’altra. Ieri Santanchè, oggi Nordio. Tutte peraltro completamente inutili. Fermate iniziative che sono solo controproducenti”, sostiene Calenda. E quando arriverà il momento del voto? “Valuteremo con il gruppo che su questo non ho ancora riunito”, risponde.
Da Pd a M5S, altre forze di opposizione unite
Le altre forze di opposizione sono di altro avviso. La mozione è anche il modo per non far scendere l’attenzione su una vicenda su cui la premier Meloni ha messo il silenziatore. Quindi la decisione dopo un giro di interlocuzioni tra i vari leader. I 5 Stelle hanno chiesto di inserire nel testo anche una condanna all”invettiva minatoria’ del ministro Nordio contro la magistratura. “Per coprire il pasticcio che hanno combinato, l’hanno buttata sull’attacco ai giudici”, la valutazione M5S. Integrazione che è stata accolta.
La mozione di sfiducia a Nordio, dice Angelo Bonelli, “è un atto dovuto dopo le bugie e le sciocchezze che il ministro ha raccontato in Parlamento. Ha detto che lui non è un passacarte ma di fatto hanno impedito l’esecuzione di un mandato di arresto che era un atto obbligatorio in base allo Statuto di Roma e in base alla legge italiana. Se ne assume la responsabilità e per questo non più continuare a fare il…
Fonte www.adnkronos.com 2025-02-12 05:58:31