C’è chi è notoriamente ipersensibile ai pollini e chi invece lo diventa nelle grandi città, a causa dei livelli elevati di particolari inquinanti nell’aria. Dei 10 milioni di italiani allergici al polline, ben 1 su 3 potrebbe non esserlo per davvero o meglio manifesterebbe tutti i classici sintomi – rinite, tosse e asma – ma solo a causa dell’inquinamento ambientale. Uno studio tedesco, condotto dal Max Planck Institute for Chemistry di Mainz e dalla University Medical Center dell’Università Johannes Gutenberg, pubblicato sulla rivista ‘Frontier Allergy’, ha dimostrato che il polline ‘cattura’ e ‘trasporta’ alcuni noti inquinanti come l’ozono, il biossido di azoto (No2) e il particolato, per poi rilasciarli nelle vie respiratorie, intensificando in chi ne soffre le manifestazioni di ipersensibilità agli allergeni e innescando rinite, tosse e asma nei soggetti non allergici .
A fare il punto sulla combinazione aggressiva, tra pollini e particelle inquinanti, gli esperti della Società italiana di aerobiologia medicina e ambiente (Siama) che, come ogni anno il primo giorno di primavera, organizzano la Giornata nazionale del polline, giunta alla XVI edizione. Un seminario sul monitoraggio ambientale e la prevenzione dei rischi di allergie e pollini si svolgerà domani alla Camera, con il patrocinio della Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica (Siaaic) e vedrà la partecipazione, tra gli altri, del viceministro dell’Ambiente Vannia Gava, del responsabile della rete Pollnet, dell’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale (Ispra) e dell’Enea.
“La prevalenza e la gravità delle malattie allergiche scatenate dal polline delle piante trasportato dall’aria e da altri allergeni sono in aumento in tutto il mondo – spiega Vincenzo Patella, presidente della Società italiana di aerobiologia medicina e ambiente (Siama) e direttore Uoc di Medicina interna Azienda sanitaria Salerno -….
Fonte www.adnkronos.com 2023-03-20 12:36:11