Giorgia Meloni ed Enrico Letta, due leader uniti da un filo ‘invisibile’, ovvero dalla “consapevolezza” che non si troveranno mai e poi mai “a dover convivere sotto lo stesso tetto di governo”. E’ l’analisi di Marco Follini, contenuta nel suo “Punto di vista” per Adnkronos.
ROTONDI – Un pensiero condiviso anche da Gianfranco Rotondi, vicepresidente del gruppo Forza Italia alla Camera e fondatore di ‘Verde è Popolare’. “Non posso che sposare questa analisi”, dice il deputato all’Adnkronos. “Sono amico di Follini, Meloni e Letta. Sono condizionato dall’amicizia per l’autore dell’articolo. Ma fatta questa premessa non v’è dubbio che Meloni e Letta si staglino come due ‘mezzi’ candidati premier”. Perché ‘mezzi’? “Meloni e Letta guidano con un piccolo margine numerico le rispettive coalizioni, si delineano come le ‘carte’ su cui si affollerà il voto utile. La crescita nei sondaggi di Fratelli d’Italia e del Pd fondamentalmente è una crescita alimentata dal voto utile. Più si delineano come le carte da giocare e più crescono. Condivido la previsione di Follini, ma mi permetto di aggiungere un consiglio, sia a Meloni che a Letta”, prosegue il parlamentare democristiano.
“Per intelligenza, onestà e stima di cui godono nel paese, a mio avviso Meloni e Letta sono entrambi i possibili candidati premier a cui affidare con serenità le chiavi del governo del paese. Ma manca ad entrambi quello che una volta veniva chiamato ‘partito a vocazione maggioritaria’: gli manca l’altra metà della mela, per intenderci”, osserva Rotondi, che aggiunge: “Per realizzare questa possibilità Meloni e Letta devono aggiungere una mezza mela alla metà che gli ha dato all’elettorato. Letta deve parlare con Renzi, Calenda, i 5 Stelle, deve sparigliare il suo campo largo: si deve mettere al centro, delineare un nuovo partito a vocazione maggioritaria. Solo così può essere leader e premier. E lo stesso dico a Giorgia: deve inghiottire un bel menu…
Fonte www.adnkronos.com 2022-05-22 17:14:54