”Il 7 agosto del 2018 ero nel mio ufficio quando ho ricevuto una chiamata. Ho sentito la voce della maestra Rocca urlare, diceva che Lavinia era stata investita nel parcheggio dell’asilo. Mi disse che respirava e che l’avevano portata in macchina all’ospedale di Velletri. Le chiesi come era potuto succedere e lei rispose che mentre stava mettendo i bambini in fila per rientrare all’asilo era stata distratta dalle urla di un bimbo che aveva un piede incastrato”. Non è stato facile per Lara Liotta, oggi in aula come testimone insieme al compagno Massimo Montebove davanti al Tribunale di Velletri, ricordare quanto avvenne il 7 agosto del 2018, il giorno in cui loro figlia Lavinia, appena 16 mesi, fu investita da un’auto guidata dalla mamma di una compagna di asilo, mentre gattonava nel parcheggio del nido famiglia ‘La Fattoria di Mamma Cocca’, a Velletri. Da quel giorno Lavinia si trova in stato neurovegetativo.
Quello che mi disse la maestra al telefono, ha sottolineato Lara Liotta, non coincide con la versione della mamma che era al volante dell’auto. Un punto che è stato chiarito in aula anche dal padre di Lavinia, Massimo Montebove. “Qualche tempo dopo l’incidente in un parco di Velletri ci fu un incontro casuale con la mamma che guidava l’auto che investì nostra figlia – ha detto – Mi disse che Lavinia era da sola nel parcheggio. Non c’era nessuno con lei, se non nei paraggi una bambina di 10 anni. Disse di aver urlato per farsi sentire dalla maestra che era dentro con gli altri bambini. La maestra non si era accorta di quanto era accaduto”.
In aula erano presenti anche le imputate, la maestra Francesca Rocca, titolare dell’asilo, e la mamma alla guida della Bmw, Chiara Colonnelli. L’accusa sostenuta dal pm della procura di Velletri, Giovanni Taglialatela, nei confronti della maestra è di abbandono di minore mentre la mamma alla guida dell’auto è accusata di lesioni colpose gravissime.
difensore imputate, ‘nessun…
Fonte www.adnkronos.com 2022-03-14 20:23:58