In questi due anni caratterizzati dalla pandemia da Covid-19 non è stato possibile eseguire milioni di visite oculistiche, screening e interventi chirurgici per malattie che possono portare alla cecità. Dopo lo stop pandemico è urgente ricominciare a prendersi cura dei propri occhi. La società scientifica dei giovani oculisti esperti di imaging retinico Yoris (Young Ophthalmologists Retinal Imaging Society) lancia l’allarme ma rassicura: il futuro per i pazienti a rischio di perdita della vista è denso di cambiamenti e innovazioni tecnologiche già accessibili.
“In Italia – spiega Daniela Bacherini, presidente Yoris – le malattie che minacciano la vista interessano oltre 6 milioni di persone. Degenerazione maculare legata all’età, retinopatia diabetica, cataratta, glaucoma sono le cause principali. Numeri in continua crescita che nei prossimi 10 anni potrebbero raddoppiare non solo per l’aumento dell’aspettativa di vita e delle malattie croniche ma anche a causa dello stop pandemico che ha fatto saltare o rimandare milioni di visite e interventi salva vista. Ora occorre uno sforzo straordinario – organizzativo, formativo e tecnologico – per recuperare il tempo perduto e assicurare la presa in carico di questi pazienti”, è il monito dell’esperta.
Un aiuto – si legge in una nota – può arrivare da professionisti sempre più esperti nell’usare tecnologie avanzate, intelligenza artificiale e telemedicina, come conferma Rodolfo Mastropasqua, vicepresidente Yoris: “La nuova generazione di giovani oculisti ‘nativi digitali’ può dare un contributo fondamentale in un settore dove la tecnologia sempre più avanzata è parte integrante dell’attività e fattore fondamentale da cui dipendono gli esiti. Le tecniche di imaging retinico sono una parte imprescindibile dei processi diagnostici e continuo oggetto di studio e ricerca”.
“Il frutto dell’evoluzione tecnologica in questo campo dettaglia Mastropasqua – è…
Fonte www.adnkronos.com 2022-03-10 13:32:00