Piegati dal Covid e strozzati dalla criminalità, è il tragico destino di sei imprenditori dell’alto jonio catanzarese. Un incubo iniziato nel 2020 con la crisi pandemica e terminato solo all’alba di ieri quando i carabinieri della Compagnia di Sellia Marina hanno dato esecuzione all’operazione Cashback sotto il coordinamento della Dda di Catanzaro. Cinque le persone raggiunte da misura cautelare. È stato disposto il carcere per Carmine Bianco, 46 anni di Cropani; Saverio Capicchiano, 51 anni di Isola Capo Rizzuto; Salvatore Capicchiano 31 anni di Isola Capo Rizzuto e Santino Tropea 44 anni di Cropani. Ai domiciliari invece Salvatore Bianco, 44 anni di Botricello. In contemporanea i carabinieri hanno anche eseguito il sequestro di beni per un valore di circa 85mial euro. Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di usura in concorso, estorsione, ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria, nel territorio di Cropani, con l’aggravante del metodo mafioso.
La denuncia
L’indagine, partita nel febbraio 2020 dalla denuncia di un esercente, «ha rivelato – scrive il gip – una capillare attività di usura ed esercizio abusivo del credito nel territorio del Comune di Cropani». Ai militari dell’Arma la vittima ha raccontato come da un’iniziale prestito di mille euro sia arrivato a dover pagare 500 euro al mese di interessi. L’attività investigativa dei carabinieri della Compagnia di Sellia Marina ha consentito di accertare che l’esercente era costretto a versare un interesse mensile pari al 13.75% dell’importo finanziato. I gravi elementi indiziari acquisiti hanno riguardato, quindi, ulteriori presunte vicende di prestiti usurari ai danni di altri soggetti che, attraversando un momento di difficoltà economica aggravata ulteriormente dall’emergenza pandemica in atto, secondo i carabinieri, erano state costrette a ricorrere a tali canali di credito, delineandosi anche la gravità indiziaria per il…
Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-02-22 07:41:19