“Dibba non deve diventare il capo”. Titola così, senza giri di parole, uno dei capitoli più spinosi del libro di Enrica Sabatini, attivista storica del M5S, socia dell’Associazione Rousseau e compagna di vita di Davide Casaleggio. In ‘Lady Rousseau’ , edito da Piemme, un’insider, protagonista in prima linea del progetto, racconta segreti e i retroscena della piattaforma Rousseau e del conflitto Casaleggio-M5S, con un duro j’accuse contro un Movimento “corrotto da potere e poltrone e roso dal conflitto d’interesse”, scrive Sabatini nel libro che l’Adnkronos ha letto in anteprima.
Sabatini punta il dito contro un progetto che, a suo dire, puntava a far fuori Beppe Grillo, Davide Casaleggio e Alessandro Di Battista. Quest’ultimo vittima di un blitz, nella ricostruzione fatta nel libro, per impedirne la leadership. L’ex socia di Rousseau racconta di una riunione che Davide Casaleggio avrebbe dovuto tenere con il comitato di garanzia per decidere la data del voto sul nuovo capo politico, una decisione che, a suo avviso, l’ex capo reggente Vito Crimi posticipava con il solo obiettivo di impedirla.
“Anziché i soli componenti del comitato di garanzia, Davide si trovò incorniciati nei piccoli riquadri che si aprirono sullo schermo del suo computer, min
istri, sottosegretari, capigruppo e altre persone che non avevano alcun ruolo o legittimazione per prendere decisioni in merito alla votazione del capo politico, ma che, invece – accusa nel suo racconto Sabatini – avevano già definito la strada da intraprendere: non fare in alcun modo il voto del capo politico. Fu così che in un confronto che si rivelò presto una farsa già orchestrata, praticamente tutti a eccezione di Davide si trovarono incredibilmente d’accordo nel non procedere al voto
. E le motivazioni espresse nel giro di interventi erano pressoché ridicole come chi cerca di giustificare l’ingiustificabile”. Nella telefonata in cui Sabatini chiede a Casaleggio “
il…
Fonte www.adnkronos.com 2022-02-17 10:54:24