Il numero di anticorpi anti covid diminuisce sia nei pazienti precedentemente contagiati che nelle persone vaccinate, le prestazioni migliorano però solo per gli anticorpi sviluppati dopo l’infezione e non per quelli post vaccinazione. E’ quanto emerge da uno studio condotto da Carmit Cohen dello Sheba Medical Center di Ramat Gan, in Israele, e colleghi. Secondo gli esperti, avere all’attivo un contagio Covid fornisce potenzialmente una protezione a lungo termine. E potrebbe spiegare perché i guariti sembrano essere meglio ‘equipaggiati’ contro una nuova infezione rispetto a quelli che sono stati solo vaccinati. Gli scienziati hanno anche scoperto che, contrariamente a quanto ci si aspettasse, i pazienti con obesità precedentemente infettati avevano una risposta immunitaria più elevata e più sostenuta rispetto ai pazienti in sovrappeso e con un peso nella norma.
Mentre la protezione contro la reinfezione dura a lungo nelle persone che hanno avuto Covid, le cosiddette infezioni ‘breakthrough’ (quelle che fanno breccia nello scudo vaccinale) sono sempre più comuni 6 mesi dopo il vaccino. In questo studio gli autori hanno analizzato la risposta immunitaria umorale (indotta da anticorpi) in persone guarite, ma non vaccinate per un massimo di un anno e l’hanno confrontata con chi aveva ricevuto due dosi del vaccino Pfizer (ma non aveva nessuna infezione precedente) per 8 mesi. I guariti reclutati – in tutto 130 con diagnosi mediante tampone molecolare – si erano infettati con il virus originale, con la variante Alfa di Sars-CoV-2, e in pochi casi con la Beta, poiché l’arruolamento è stato completato prima dell’avvento di Delta. Nessuno di loro si è reinfettato durante il periodo di studio.
Le proteine IgG anti-Spike e gli anticorpi neutralizzanti di questi ex pazienti sono stati confrontati con quelli di 402 persone di età e indice di massa corporea corrispondenti, ma vaccinati con due dosi e mai contagiati…
Fonte www.adnkronos.com 2022-02-10 23:08:53