Atteso per oggi, dovrebbe riprendere domani pomeriggio nell’aula di Montecitorio l’esame della legge sul fine vita. “Uno slittamento dovuto a una questione personale del relatore Bazoli”, spiega all’Adnkronos Nicola Provenza dei 5 Stelle, relatore del provvedimento insieme al dem Alfredo Bazoli colpito da un lutto in famiglia. Gli emendamenti depositati sono oltre 200 e provengono nella quasi totalità da Fdi, Lega, Forza Italia e centristi tra Coraggio Italia e Noi con l’Italia, oltre ad alcuni presentati da Italia Viva e da Riccardo Magi.
“Io non so come e se questa legge si intreccerà con il referendum sull’eutanasia, so però che si tratta di un testo imperfetto e che presenta diversi nodi irrisolti”, dice Magi, di Più Europa, che ha presentato circa una “ventina di emendamenti”.
“Se non ci fosse stato il referendum -osserva all’Adnkronos- non avremmo avuto neanche questa legge che pure è imperfetta. Per tre anni, nonostante il richiamo della Corte costituzionale, non si è fatto nulla. Poi sulla spinta del referendum si è approvato anche un po’ frettolosamente un testo senza sciogliere nodi giuridici in commissione che, temo, sarà ancora più difficile sciogliere in aula”.
Diversi i punti controversi, secondo Magi. “Tra gli emendamenti che ho presentato c’è quello che fa riferimento all’essere stati coinvolti nelle cure palliative. Che vuol dire? Che è un obbligo farle per accedere al suicidio assistito? E poi si chiede al medico di fare una relazione sulle condizioni cliniche, psicologiche, sociali e familiari del richiedente. Ma il medico non è un’assistente sociale, non è suo compito stabilire le condizioni sociali e familiari e questo potrebbe creare un blocco”. Ed ancora: “Non c’è certezza sui tempi dei vari step della procedura e questo può creare un imbuto burocratico”. Infine il punto dell’obiezione di coscienza: “Questo rischia di essere un ostacolo decisivo, già vediamo i problemi che ci sono…
Fonte www.adnkronos.com 2022-02-08 17:02:29