Fiumi di parole, annunci, impegni sulla Strada statale 106 Jonica. E poi lotti, progetti, riunioni tecniche, varianti, tavoli con gli enti locali. Ma i soldi, quelli che alla fine contano, certamente non arriveranno dal Pnrr mentre il contratto di programma 2022-2026 tra Governo e Anas nell’ottica dell’ammodernamento della 106 è tutto un’incognita. Di fatto, per la Statale commissariata sono disponibili circa 800 milioni di euro: per il completo ammodernamento potrebbero esserne necessari fino al quintuplo, a fronte di una dotazione complessiva del contratto per tutt’Italia che potrebbe non arrivare a 5 miliardi.
Ad aggiornarsi con impressionante puntualità non sono gli step progettuali o gli interventi (frammentati) in corso, quanto piuttosto la tragica conta delle vittime della “strada della morte”. Gabriele e Davide Origlia sono la quarta e quinta croce in appena un mese del 2022. Ventidue erano state le vittime nel 2021, almeno 750 dal 1996 ad oggi. E non è un caso che secondo gli ultimi dati sull’incidentalità rilevati dall’Aci nel 2020 la Statale Jonica risulti in assoluto tra le arterie extraurbane più pericolose d’Italia. «È in atto una strage di stato», tuona Leonardo Caligiuri, presidente dell’organizzazione di volontariato “Basta Vittime sulla Strada Statale 106” che si batte invano ormai da anni. «Questi numeri – continua – non possono rimanere sulla coscienza di chi deve iniziare immediatamente a mettere in sicurezza la Statale 106 con interventi straordinari, in attesa che possa essere finanziato un progetto di ammodernamento dell’intera arteria che la Calabria attende ormai da oltre un secolo». Doppio canale, dunque: messa in sicurezza e ammodernamento. A rilento, o fermi, sono però sia l’uno che l’altro.
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Fonte calabria.gazzettadelsud.it 2022-02-02 02:30:20