Lo ha ripetuto esattamente per un anno intero, a partire dal 3 febbraio del 2021, quando, commemorando i 130 anni della nascita di un suo predecessore, Antonio Segni, ricordò il messaggio inviato al Parlamento nel 1963 nel quale sottolineava l’opportunità di inserire in Costituzione il divieto di rieleggibilità del Presidente della Repubblica e la contestuale abolizione del cosiddetto ‘semestre bianco’. Poi una serie di dichiarazioni formali e informali e di gesti, l’ultimo l’avvio del trasloco in quella che doveva diventare la sua nuova residenza romana, per ribadire un no ad un secondo mandato, per motivi costituzionali prima ancora che personali.
Ma oggi Sergio Mattarella, dopo l’impossibilità certificata del Parlamento di individuare un candidato per la sua successione, accetta di dire sì alla richiesta di rimanere al Quirinale, avanzatagli dai capigruppo della maggioranza di Senato e Camera e dai presidenti di Regione e prima ancora dallo stesso presidente del Consiglio, Mario Draghi. Un sacrificio per dare una mano al Paese, anche perché, dice dopo la comunicazione del presidente della Camera, Roberto Fico, il “senso di responsabilità” impone “di non sottrarsi ai doveri cui si è chiamati”, che prevalgono “su altre considerazioni e su prospettive personali differenti”.
Già nel messaggio di fine 2020 Mattarella aveva parlato di “ultimo anno come Presidente della Repubblica”, ripetendolo poi, come detto, in altre occasioni, a volte replicando agli inviti a rimanere al Colle, rivoltigli in maniera più o meno diretta e in alcune occasioni anche eclatante. “Quest’anno, anche perché è l’ultimo del mio mandato, non potevo e non volevo” fare a meno di questo incontro, affermò ad esempio il 29 marzo del 2021, ricevendo al Quirinale una rappresentanza dell’Aeronautica militare. E già tre giorni prima, in occasione delle celebrazioni del Dantedì al…
Fonte www.adnkronos.com 2022-01-29 22:22:26