‘Ndrangheta: Reggio Calabria, clan controllavano cimitero rione Modena – NOMI
E’ stata chiamata in codice “Cemetery Boss” l’operazione della squadra mobile di Reggio Calabria che stamane ha eseguito 10 arresti e numerose perquisizioni a carico di esponenti della ‘ndrangheta. L’inchiesta, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, avrebbe consentito di ricostruire gli assetti e le dinamiche criminali della cosca Rosmini, federata con la cosca Serraino, operante nei quartieri Modena, Ciccarello e San Giorgio
Extradella citta’ calabrese dello Stretto, nonche’ della cosca
Zindato, attiva, nello stesso quartiere, in seno al cartello
Borghetto-Zindato-Caridi, federato alla potente cosca Libri.
L’inchiesta, in particolare, avrebbe consentito di fare luce
sugli interessi economici dei Rosmini nei lavori all’interno del
cimitero di Modena dove gestivano, in condizioni di monopolio, le
attivita’ relative alla tumulazione e estumulazione delle salme,
l’edificazione e ristrutturazione delle cappelle funerarie, con
l’esclusione delle ditte che non fossero da loro autorizzata.
Le indagini si sono avvalse di intercettazioni e delle
dichiarazioni di alcuni pentiti, grazie alle quali sarebbe emerso il
pericoloso ed articolato intreccio imprenditoriale che ha determinato
l’ascesa della cosca Rosmini nell’ambito della indrangheta.
Gli inquirenti hanno arrestato alcuni elementi di vertice e componenti delle cosche Rosmini e Zindato, nonche’ il dirigente responsabile pro
tempore dei servizi cimiteriali del Comune di Reggio Calabria
Carmelo Manglaviti, ritenuto responsabile di aver favorito la
cosca Rosmini nei processi di imposizione del monopolio sui
lavori edili all’interno del cimitero di Modena, assurgendo ad
uomo chiave nello scacchiere del sodalizio criminale.
Il funzionario comunale e’ accusato di aver permesso al
referente imprenditoriale della cosca, Francesco Giordano, e
agli altri sodali Salvatore Claudio Crisalli detto Peppe, e
Massimo Costante, di operare indisturbati, pur senza essere
titolari di alcuna ditta, nella realizzazione di ogni lavoro
edile all’interno del cimitero del rione Modena, mettendo a
loro disposizione i suoi sottoposti e la sede degli uffici
comunali all’interno del cimitero che di fatto era diventato la
base amministrativa degli uomini dei Rosmini che vi ricevevano
clienti, stipulavano accordi e formalizzavano vendite con i
cittadini che richiedevano interventi edili all’interno della
struttura cimiteriale. (AGI)