Morta in ospedale a Reggio Calabria, arrestati 2 infermieri
REGGIO CALABRIA , 20 MAG – Due infermieri del
reparto psichiatria del Grande ospedale metropolitano di Reggio
Calabria sono stati arrestati e posti ai domiciliari dalla
Polizia di Stato con l’accusa di omicidio preterintenzionale,
falsita’ in atto pubblico, peculato, truffa aggravata ai danni
del Ministero della Sanita’ e false attestazioni della loro
presenza in servizio. Giuseppe Lagana’, di 52 anni, e Angelo
Salvatore Tommasello, di 51, avrebbero somministrato un farmaco
non prescritto in cartella clinica, ne’ annotato nel diario
infermieristico e ne’ portato a conoscenza dei medici, compreso
il medico di turno reperibile, ad una paziente di 41 anni, poi
deceduta.
Gli arresti sono stati disposti dal Gip del Tribunale di
Reggio Calabria su richiesta della Procura. Le indagini svolte
dalla Squadra Mobile, con il coordinamento del Procuratore
Vicario Gerardo Dominijanni e del Sostituto Nicola De Caria sono
partite dall’improvviso decesso della donna, ricoverata per
sindrome bipolare, avvenuto il 24 febbraio 2018.
Dalla cartella clinica e
dal diario infermieristico ma anche dalle dichiarazioni rese a
seguito del decesso dal personale sanitario che aveva in cura la
paziente e dalle informazioni dei parenti, era emerso che la
donna era in condizioni di benessere durante la sua degenza in
ospedale, a parte alcuni episodi di insonnia e incontinenza, e
non mostrava particolari problematiche di salute fisica.
Gli accertamenti hanno inoltre consentito di verificare che lo
stato di agitazione, l’iperattivita’ e l’insonnia avevano reso
difficoltosa la gestione della paziente da parte dei medici e
degli infermieri del Reparto di Psichiatria, costantemente
impegnati a far fronte alle richieste della donna o ad impedirle
alcuni comportanti legali alla malattia psicotica da cui era
affetta.
In base alla ricostruzione dei fatti sarebbe emerso che
durante la notte del 24 febbraio 2018, a causa dei suoi problemi
di incontinenza, la paziente avesse richiesto piu’ volte
l’intervento degli infermieri, i quali infastiditi dalle sue
insistenze le somministravano, in assenza di qualsiasi consulto
medico, una dose massiccia di psicofarmaci che portava alla
morte della degente. I consulenti medico-legali della Procura
hanno accertato che la morte della donna era stata determinata
dalla somministrazione del farmaco somministrato di notte dai
due infermieri con quello somministrato dal medico, ignaro di
tutto, la mattina seguente. La somministrazione di una dose
eccessiva di psicofarmaci sarebbe confermata anche da alcuni
messaggi vocali che la mattina del 24 febbraio 2018 la vittima
aveva inviato a parenti ed amici.
In seguito ad alcune perquisizioni domiciliari e’ emerso che i
due infermieri si sarebbero appropriati di farmaci e presidi
ospedalieri per destinarli alla collaterale attivita’
infermieristica da loro svolta nel domicilio di soggetti
bisognosi di cure, senza ottenere alcuna autorizzazione
dall’Azienda sanitaria per questa attivita’ extra lavorativa.
Lagana’ e Tomasello sono indagati anche per esercizio abusivo
della professione medica perche’ avrebbero prescritto e fornito
medicinali tra cui psicofarmaci.(ANSA).